... Akkittate!

per Ricostruire la polis:
la Delibera comunale
e la Legge regionale
Se voi però avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro.
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Comunicato del 21 dicembre 2020
Pubblichiamo parte del verbale della riunione del 23 novembre della consulta speciale sul S. M. della Pietà:
"Gianluca Riparbelli... accenna alla notifica di richiesta di sgombro del Pad. 31 da parte della ASL Roma1 e chiede alle varie amministrazioni la loro posizione per un confronto-scontro sulla richiesta di rilascio. Sottolinea che il padiglione 31 deve essere destinato ad attività sociali e culturali ma ne richiede una gestione colletiva..."
"Monica Ruffa... Rivendica il lavoro svolto per una progettazione condivisa sul Pad 31 per realizzare un Polo socio-culturale. Il municipio vuole affidare tramite bando il Padiglione 31 ad una gestione collettiva e propone uno spazio di Polo Solidale maggiormente in questo clima difficile" (l'errore è ripetuto ma in parti meno interessanti per i fini del comunicato).
Ci teniamo a rassicurare tutti che al padiglione 31 non teniamo sgombri.
D'altro canto senza corrente, staccata arbitrariamente dalla ASL, non potremmo tenere pesce.
Consigliamo di provare al mercato.
Ci stupisce però il fatto che chi presume di essere all'altezza di guidare un percorso partecipato con le realtà cittadine che gravitano attorno all'ex complesso manicomiale, oltre che a non sapere scrivere in italiano, si stia augurando lo SGOMBERO del padiglione 31.
Luogo gestito da persone che hanno rappresentato l'ostacolo materiale al percorso di risanitarizzazione dell'ex manicomio, che hanno collaborato alla stesura della delibera grazie alla quale quei personaggi citati nel verbale sono stati eletti nella consulta speciale.
Ci stupisce che oggi si battano per avere nel solo padiglione 31 una "gestione collettiva". Forse non hanno ancora capito la vertenza che dovrebbero portare avanti a nome di tutti, infatti la delibera scritta anche dall'Ass. ex Lavanderia parla di polo individuando 10 padiglioni socio-culturali. Come sempre lo ripetiamo: date a Roma la sua Centralità Urbana di Monte Mario (come dice il Piano Regolatore) e noi lasceremo il padiglione 31.
Delibera, quella che dovrebbero difendere, passata grazie anche al sostegno dalla stessa Sindaca Raggi, allora all'opposizione.
Ricordiamo a tutti e alla stessa Assessora del XIV Municipio Monica Ruffa che i 5 stelle un tempo, assieme alla Sindaca, non solo erano frequentatori e sostenitori dell'Ass. ex Lavanderia ma addirittura c'era chi faceva parte informalmente del direttivo.
Per far passare quella delibera l'avete firmata e avete raccolto le firme con noi, ricordate?
Oggi volete "sgombrare",cioè forse intendete dire che volete con quest'atto prendere a pesci in faccia la vostra coerenza politica.
Ci chiediamo se sia cronica miopia politica a non far rendere conto ai signori che lo SGOMBERO dell'associazione determinerebbe uno svantaggio per un riuso pubblico, sociale e culturale dell'ex manicomio di Roma.
La domanda che tutti si porranno ora, dopo aver capito il gioco perverso che la giunta 5 stelle alimenta sfruttando bieche strategie, è:
difronte a questa posizione la Consulta speciale e la maggioranza municipale sono solo miopi?
COMUNICATO STAMPA del 23 ottobre 2020
ASSOCIAZIONE EX LAVANDERIA
Lo abbiamo detto per anni. Per anni ci hanno provato a rassicurare rispondendo bugie e forse qualcuno o qualcuna di voi ci ha anche creduto. Ma avevamo ragione: il Santa Maria della Pietà per Regione Lazio e ASL RM1 è stato, è e resterà un OSPEDALE!!!
Nell'ambito del progetto "Ossigeno" della Regione Lazio, infatti, è previsto un intervento di ripiantumazione di alberi e arbusti nell'OSPEDALE Santa Maria della Pietà.
http://www.regione.lazio.it/rl/ossigeno/area-piantumazione/ospeospedale-santa-maria-della-pieta-padiglione-9-piazza-di-santa-maria-della-pieta-5-roma/
La risanitarizzazione che abbiamo denunciato da soli per anni e' data per scontata dall'Ente Regione che, infatti, ha tenuto nei cassetti dal 2014, le 12.000 - DODICIMILA - firme raccolte dal Comitato SI PUO' FARE che chiedevano una distribuzione delle funzioni dei padiglioni che garantisse un, almeno parziale, uso socio culturale, di far ritornare il Parco un Parco Pubblico a gestione Comunale, la riapertura dell'Ostello chiuso dalla ASL nel 2003, riassegnato nel 2015 senza che venisse firmata la concessione finale e ancora chiuso, e il definitivo spostamento al suo interno del Municipio.
Nel frattempo la delibera n. 40/2015 presentata da più di 5.000 cittadini e cittadine e approvata dal Consiglio del Comune di Roma resta carta straccia, un atto virtuale senza le conseguenze reali che comporta.
Quale Parco Pubblico, quali servizi culturali e spazi sociali, quale accoglienza di giovani e turisti, quali cooperative artigiane ci possono essere in un Ospedale?
Nel frattempo un ufficiale giudiziario insieme a persone che si qualificano come ASL si aggirano intorno alla ex Lavanderia con fare intimidatorio e chiedendo documenti che non possono chiedere: vogliono sgomberare la ex Lavanderia come atto finale?
DIFENDIAMO ANCORA IL SANTA MARIA DELLA PIETA', IL SUO PARCO, L'OSTELLO, IL MUNICIPIO E LA EX LAVANDERIA E LA POSSIBILITA' DI SPAZI AD USO CULTURALE E SOCIALE IN UN MUNICIPIO CHE NON NE HA!
Invitiamo tutti e tutte alla
conferenza stampa
che si terrà il 31 ottobre 2020, alle ore 12:00,
davanti al padiglione 31 ex Lavanderia,
Parco del Santa Maria della Pietà, Piazza Santa Maria della Pietà 5.
Riceviamo e diffondiamo il Comunicato promosso dal Comitato spontaneo di cittadini nato per difendere il Parco del S.Maria della Pietà.
La prossima Assemblea si terrà Sabato 24 Ottobre.
Le Assemblee Pubbliche ed aperte del Comitato si svolgono tutti i Sabato, alle ore 16, presso il parco cavallo limitrofo al Pad 31 del Santa Maria della Pietà.
Il Comitato "Si può Fare" che ha promosso la Delibera 40/2015 del Comune di Roma, sostiene l'impegno dei cittadini e le richieste, ragionevoli e totalmente compatibili con gli indirizzi ufficiali del Consiglio Comunale.
Chiediamo ancora al Comune di Roma di ascoltare la cittadinanza, ritirare la firma al Protocollo di Intesa che cede il complesso (e la gestione del Parco) alla ASL RM1, prendere in gestione il Parco Pubblico e realizzare un Piano Urbano Partecipato nel rispetto delle Norme Nazionali, Regionali ed Urbanistiche.
"L'Assemblea Capitolina Delibera di (....) attivare le procedure per la presa in carico della gestione del Parco del Santa Maria
della Pietà, operando per la sua pedonalizzazione e concordando con gli Enti coinvolti nell’utilizzo del Comprensorio le forme di compartecipazione economica alla gestione del Parco stesso..."
(Dalla Delibera dell'Assemblea Capitolina approvata il 22 luglio 2015)
Comitato "Si può Fare"
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Comitato per la Difesa del
Parco Pubblico Santa Maria della Pietà
COMUNICATO STAMPA
Il Comitato per la difesa del Parco del Santa Maria della Pieta, di recente costituzione, in collaborazione con altri comitati territoriali, ha informato la cittadinanza del quartiere e della città sugli sviluppi nefasti dell’annosa vertenza che riguarda il futuro del Parco e delle strutture collocate al suo interno.
Ad Agosto abbiamo assistito alla cantierizzazione di gran parte della superfice del parco che ha provocato enormi difficoltà alla sua fruizione. I lavori annunciati con una locandina affissa all’entrata parlavano di un progetto di “pedonalizzazione” (sic!) che prevede, invece, un circuito da destinare agli autoveicoli e la realizzazione di parcheggi interni, destinando quindi tutte le attività ricreative e delle persone in genere, ad un limitato spazio verde al centro del parco.
Il Comitato ha rifiutato questa opzione ravvisando acute contraddizioni con i progetti precedentemente stabiliti. Si è contestato un progetto maturato in un Protocollo tra Regione, ASL e Comune che prevede, tra l'altro, la secretazione degli atti presenti e futuri.
In questi giorni, stiamo registrando numerose dichiarazioni tranquillizzanti da parte delle Istituzioni e dagli Enti coinvolti, suscitate dalle iniziative che nel quartiere pretendono maggiore trasparenza.
Comunicato stampa Roma 16 ottobre 2020
20 FAVEROVELI – 20 ASTENUTI, LA DELIBERA POPOLARE SUI BENI COMUNI NON PASSA
La maggioranza a 5 Stelle affossa la proposta di 15 mila cittadini e 186 realtà romane
“Ma a deludere è il percorso istituzionale con una maggioranza che non ha voluto intraprendere nessun confronto serio e costruttivo per dotare Roma di un regolamento sui beni comuni”
Non è passata la delibera popolare in tema di cura, rigenerazione e manutenzione condivisa dei beni comuni urbani. A non far passare un regolamento già applicato in oltre 200 comuni nel nostro Paese la maggioranza 5 Stelle, con motivazioni poco concrete e veritiere.
Non ci aspettavamo un risultato diverso, sapevamo che la maggioranza capitolina non avrebbe approvato il regolamento. D’altronde non hanno fatto nulla per arrivare ad una posizione condivisa.
A parte i tre consiglieri che hanno votato a favore, il resto del Movimento 5 Stelle ha in fondo mostrato coerenza con la poca propensione alla partecipazione e all’ascolto mostrata in questi anni di Amministrazione. Basta farsi un giro tra le diverse realtà – grandi o piccole - per comprendere le tante difficoltà e il ruolo che questo Regolamento avrebbe avuto. E oggi questa Amministrazione ne è ancora più responsabile. Non sarà un voto di astensionismo a sollevare i consiglieri e le consigliere 5 Stelle dalla responsabilità di non aver voluto aiutare la cittadinanza attiva!
Comunicato del Comitato "Si può fare" del 25/09/2020
Nasce a Monte Mario un Comitato di Cittadine e Cittadini per la difesa del Parco Pubblico del S.Maria della Pietà.
E' bastato ai cittadini vedere le transenne ed i cantieri nell'area centrale del S.Maria della Pietà per porsi delle domande su cosa stesse accadendo. Il cartello posto dalla ASL dichiara: “pedonalizzazione del Parco”.
Ma a smentire questa dichiarazione c'è il progetto sul Parco della ASL stessa che “pedonalizza” una minima porzione centrale del Parco riservandone la maggior parte al transito delle macchine ed ai parcheggi.
E' così che è partita la mobilitazione spontanea. Prima attraverso i Social e poi con un'Assemblea pubblica, un volantino affisso nel quartiere e una petizione online.
Sul destino del S.Maria della Pietà, la partecipazione che viene negata, trova da sé la forza di informarsi e battersi perché non vengano più sottratti spazi pubblici alla fruizione delle persone.
Il progetto sul Parco della ASL, come sul resto del S.Maria procede senza confronto e senza trasparenza ma i suoi effetti visibili svelano le operazioni in corso dalla firma del Protocollo di Intesa del 2018 tra Comune, Regione, ASL e Municipio. Se quel Protocollo non verrà annullato, il S.Maria diventerà un inutile ed assurda macedonia sanitaria in un quartiere già pieno di poli ospedalieri con al centro una minuscola e surreale sede Municipale.
Soprattutto, per usare le parole della ASL RM1 stessa, il S.Maria della Pietà sarà, a breve, “un'area privata delimitata”, senza più percorsi podistici, servizi sociali e culturali, spazi per l'infanzia, luoghi di incontro e socialità.
Il Comitato “Si può Fare”, nel sostenere e ringraziare il Comitato di Cittadini, chiede, ancora una volta, al Comune di Roma, di applicare la Delibera 40 approvata nel 2015 che impone un Piano Partecipato, pubblico e rispettoso delle norme e che, sul Parco, esprime chiaramente l'intenzione di renderlo pubblico, pedonale ed a gestione Comunale.
Il S.Maria della Pietà non può e non deve essere un'”area privata” della ASL RM1 per Legge e per buon senso.
La Petizione Online lanciata dal Comitato per la Difesa del Parco del S.Maria della Pietà:
http://chng.it/4mYHbRQjjy
Documenti:
Mappe della ASL RM1 sul Parco del S.Maria della Pietà
Delibera 40/2015 del Comune di Roma (in evidenza le parti riguardanti il Parco)
Estratto dal Bando ASL RME sul Padiglione 28 (in evidenza la frase citata nel Comunicato)
Comunicato stampa dell'8 agosto 2020
Nel caldo afoso di agosto, contando sui trasferimenti dei cittadini presso le seconde case, sulle ferie di chi può e sulla difficoltà dello stare all’aperto, si consuma la fine del Parco del Santa Maria della Pietà. La ASL RM1 la chiama “pedonalizzazione del parco”.
Dopo aver impedito negli ultimi 10 anni che il Parco restasse pedonale come lo era dal 2000 al 2010, quando i fondi del Giubileo avevano garantito la convenzione con il Comune di Roma, la ASL RM1 sta costruendo, nella parte centrale del Parco, un lungo e ampio marciapiede che collega il Padiglione della Direzione ASL, il Pad. 28, ora messo a bando per concederlo a privati, e la piazza dove si colloca il Municipio e la ex Lavanderia.
Si dirà: che problema c’è visto che le radici dei pini hanno sollevato l’asfalto in più punti…
Il problema è che questa resterà la sola area pedonale del Parco. Nel progetto della ASL (di cui non ci hanno parlato nelle varie assemblee pubbliche) le parti restanti saranno percorse dalle automobili: il percorso circolare esterno dove ora si corre sarà la viabilità principale, il percorso più interno, tra i padiglioni, la viabilità secondaria. Ci saranno anche i parcheggi interni, ovviamente. Tutto necessario per far passare i malati, poi immaginiamo i lavoratori del Municipio e della ASL (alcuni dei quali vedevano male la vera pedonalizzazione, purtroppo). Però a pagamento, anche se immaginiamo già autorizzazioni a centinaia, come in passato, e magari anche abbonamenti…
La parte oggi chiusa per “alberi pericolanti” lo resterà a lungo perché’ anche se gli alberi oggi pericolanti non fossero, immaginiamo lo diverranno quando verranno tagliate le loro radici per far passare l’enorme marciapiede. Quando questa parte riaprirà però anche il resto del parco non sarà più lo stesso. O meglio… non ci sarà più.
Da dove prendiamo queste informazioni? Dal bando per l’affidamento del Pad. 28, che illustrano al privato che vorrà avere in affidamento il padiglione quanto e come bello diverrà il contesto in cui farà i suoi servizi e affari. Non ci ricordiamo di averlo sentito nei vari incontri pubblici.
Autorizzazioni? Piano Urbano? Malati e risanitarizzazione del Santa Maria della Pietà? Cartelli con l’identificazione della ditta che svolge i lavori? Durata dei lavori? E i famosi ostelli?
Ogni volta che abbiamo sollevato la questione delle menzogne pubbliche di ASL, Municipio, Comune e Regione siamo stati accusati di essere solo un intralcio alla salute e al benessere…. Ora anche chi non ci credeva potrà toccare con mano. Però abbiamo fatto, e stiamo ancora facendo, il possibile perché’ le responsabilità di questo scempio e della ventennale presa in giro siano chiare. Compresa la follia di disfare, come amministrazione di centro sinistra, ciò che una amministrazione di centro sinistra aveva finanziato e pagato e un intero territorio attende da 20 anni.